TikTok è una piattaforma social nata nel 2016, amata subito dai più giovani ma che da allora ha avuto una rapida ascesa ed evoluzione fino a raggiungere più di 1 miliardo di utenti attivi. Almeno una volta nella vita avete sentito descrivere questo social come “il social dei balletti”. Qualche dato del 2023 ci dice però che è molto, ma molto più di questo.

L’età presente sulla piattaforma sta crescendo molto rapidamente, in Italia è l’app più scaricata dagli utenti e quasi il 40% della popolazione tra i 16 e 64 anni lo utilizza. Parliamo di un pubblico potenziale di più di 17 milioni di utenti maggiorenni, di cui un buon 30% tra i 25 e i 34 anni.

TikTok è una piattaforma social con una premessa abbastanza diversa da Instagram e Facebook. Di fatto si può dire che è una piattaforma di intrattenimento, in cui i contenuti principalmente fruiti vengono selezionati sulla base dell’interesse dimostrato verso qualcosa di specifico piuttosto che verso un creator o un utente che seguiamo.

TikTok funziona infatti a nicchie di interesse: BookTok, SwiftTok, FoodTok e così via. Nicchie di interesse in cui gli utenti possono scoprire con facilità nuovi creator e nuovi contenuti. L’algoritmo è abilissimo a selezionare altri video simili a quelli con cui l’utente ha già interagito o dimostrato interesse e a proporli.

Ma esiste WineTok?

Sì, il mondo del vino è sbarcato su TikTok e sta pian piano prendendo piede. Non sono ancora tanto i brand a essere presenti, quanto professionisti del settore come enologi e appassionati del tema. Iniziano però timidamente ad affacciarsi anche alcune enoteche e brand. L’obiettivo è quello di raggiungere la fascia di popolazione tra i 20 e i 30 anni che inizia ad essere interessata al mondo del vino e che molto presto (o già adesso) può permettersi anche di acquistare diverse bottiglie più o meno pregiate.

Esserci tanto per esserci non ha però senso. Per sbarcare su TikTok una cantina deve avere le idee chiare e una solida strategia di comunicazione alle spalle. Non è possibile, o meglio non è consigliabile rimbalzare gli stessi contenuti di un altro social. È necessario produrre contenuti adatti alla piattaforma e agli utenti. Con un linguaggio diverso quindi, non enciclopedico ma accessibile e aperto a chi non conosce il mondo enoico ma ne è incuriosito. Contenuti non pensati per mostrare il proprio catalogo di prodotti, ma per intrattenere gli utenti, fare informazione e rispondere alle domande degli utenti. Su TikTok le cantine potrebbero dare informazioni sulla vite, avvicinare al fascino del processo di produzione del vino e delle differenti qualità di uva, oppure collaborare con altri creator per mostrare abbinamenti interessanti, trucchi per conservare il vino e così via.

Questo social dei balletti insomma ha in serbo molte possibilità, bisogna solo trovare la strategia giusta per iniziare a sfruttarle.