“L’uomo è un animale cerimoniale”, replicava Wittgenstein a Frazer, commentando il Ramo d’oro, Studio sulla magia e la religione. Ma cos’è quindi la magia? Dare una risposta è impossibile, perché l’idea stessa si frammenta in un caleidoscopio di idee che ognuno stringe a sé. Ma se facciamo uno sforzo in più, possiamo dire che la magia altro non è che il desiderio di dominare la realtà che ci circonda con la sola volontà. Esatto, volere è potere.
Ecco allora che iniziamo a trovare la magia un po’ ovunque: un nome dato a un bambino, le parole che usiamo ogni giorno, i simboli, i gesti e gli sguardi trasformano le idee in realtà. Ma se scendiamo ancora più in profondità nella tana del coniglio, ci accorgeremo che, alla base di tutto, troviamo ciò che ci definisce come uomini. È il linguaggio, quella meravigliosa capacità d’espressione che per Wittgenstein va dalla pittura, alla matematica, alla logica, alla musica, includendo ogni gesto fatto con lo scopo di comunicare qualcosa. Seguiamo insieme questo filo. Scopriremo che la magia è ovunque per chi abbia occhi per vedere, orecchie per ascoltare e voce per parlare.